Sono spesso donne straniere che si prendono cura dei nostri anziani, dei bambini e della casa, e dato che siamo sempre più spesso in rapporto con loro, dobbiamo anche imparare a relazionarci in modo semplice ed efficace.
Come insegnare loro a rispondere al telefono, a fare la spesa, a cucinare secondo i nostri gusti, a badare al risparmio energetico, a fare la raccolta differenziata, sono tutte cose che dobbiamo trasmettere loro con pazienza e determinazione. Se volete saperne di più e avere qualche consiglio utile, consultate il manuale guida di Maria Grazia Cocchetti Fate Veloci.
I canali di reclutamento per trovarle
- Agenzie di collocamento
- Gli annunci su riviste specializzate
- Gli uffici preposti
- I centri per il lavoro temporaneo
- Passaparola
Procedure e documenti per l’assunzione
Baby sitter, colf e badanti hanno un unico contratto, quello di collaboratori domestici, regolamentato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
I documenti necessari per l’assunzione sono: Documento di Identità, Titolo di studio, Tessera sanitaria, Codice Fiscale, Codice Inps, Permesso di Soggiorno (per collaboratori extracomunitari).
Dal 29 gennaio del 2009, la legge prevede che sia l’Inps a ricevere le comunicazioni di assunzione e di cessazione del rapporto di lavoro. Questa poi trasmetterà le informazioni ai Centri per l’impiego, al Ministero del Lavoro, all’Inail e alla Prefettura Utg (per gli extracomunitari). L’Inps può essere contattato tramite: Contact Center al 803.164 – tramite web al sito www.inps.it – tramite modulo cartaceo, per presentazione a mano o tramite raccomandata.
Come stabilire la retribuzione
Il contratto collettivo di lavoro prevede 8 livelli, dal collaboratore generico al direttore di casa, con altrettante retribuzioni:
- Per chi vive a casa del datore di lavoro: da 550 a 1200 euro mensili
- L’assistenza notturna va da 860 a 1200 euro mensili
- Per i lavoratori non conviventi la paga oraria varia tra 4 a 7 euro l’ora
- Al lavoratore spetta la 13° mensilità
- L’orario massimo è di 10 ore al giorno, non consecutive, per un massimo di 54 ore settimanali, per i lavoratori conviventi, mentre è di 40 ore settimanali per i non conviventi.
Versamento dei contributi
Il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi, tramite bollettino di conto corrente postale che viene inviato dall‘Inps al suo domicilio. Vanno pagati trimestralmente alle scadenze indicate:
- dal 1° al 10 aprile per il 1° trimestre
- dal 1° al 10 luglio per il 2° trimestre
- dal 1° al 10 ottobre per il 3° trimestre
- dal 1° al 10 gennaio per il 4° trimestre.
Quando cessa il rapporto di lavoro il versamento va fatto entro 10 giorni dal licenziamento o dalle dimissioni. E’ anche possibile effettuare il versamento direttamente sul sito delle Poste Italiane www.poste.it . Il datore di lavoro potrà inoltre dedurre dal proprio reddito i contributi previdenziali versati. L’importo massimo deducibile è di 1.549,37 euro l’anno