Il viso e il corpo hanno un loro linguaggio che rivela in modo inequivocabile pensieri ed emozioni. La nostra cultura è fondata sulla parola, ma quando abbiamo la possibilità di guardare in faccia qualcuno, in poco tempo possiamo capire se ciò che dice è ciò che pensa, o se sta mentendo.
Per fare ciò la prima cosa è riuscire a concentrarci sul comportamento della persona che osserviamo, senza farci distrarre da emozioni o altri pensieri.
Dobbiamo anche imparare a essere pronti a cogliere ogni movimento del suo corpo e ascoltare nello stesso tempo ciò che dice. Nel suo libro “I segreti del linguaggio del corpo” lo psicoterapeuta Marco Pacori, ci svela tutte le tecniche per smascherare un impostore.
La mimica facciale:
Molte persone riescono a simulare abbastanza bene molte espressioni, anche se alcuni movimenti facciali sono molto difficili da riprodurre, come ad esempio la forma che assume la palpebra superiore in un sentimento sincero di tristezza o il sollevamento e l’unione delle sopracciglia nell’apprensione. Alcune espressioni autentiche, ad esempio la sorpresa, non dura più di 5 secondi, quindi anche il tempo con cui si manifestano certe emozioni può indicare sincerità o menzogna.
Imparare a guardare:
Per cogliere ogni movimento che può aiutarci a capire il nostro interlocutore, dobbiamo imparare a guardare con la “coda dell’occhio”. Ciò significa che se lo guardiamo in faccia, dobbiamo essere capaci di percepire il movimento del piede e per capire quale pensiero gli passa per la mente di chi ci sta di fronte. Desidera andarsene, per questo ha il tallone sollevato, pronto per la fuga, oppure prova fastidio e imbarazzo e quindi ha tirato indietro un piede.
Come cambia la voce
Il tono della voce e la sua sonorità può dirci molto della persona di fronte a noi. Se ci alleniamo ad ascoltare i talk show ad occhi chiusi, ci rendiamo conto di quante sfumature con il tempo possiamo arrivare a cogliere. Vediamo come cambia il tono e il modo di parlare in base alle emozioni:
- Ansia: la voce diventa stridola e il modo di parlare è accellerato e interrotto da respiri a bocca aperta
- Collera: la voce e metallica e dura. Il modo di parlare è veloce, ma le parole sono scandite e pronunciate con un tono alto di voce
- Paura: Il tono è acuto, e le parole sono pronunciate velocemente e interrotte da inspirazioni frequenti e brevi. I colpi di tosse possono essere un chiaro segnale di paura
- Tristezza: La voce diventa profonda, monotona. La parlata è lenta e con lunghe pause
- Disgusto: Il tono è profondo, nasale. La parlata è lenta, con pause brevi e le parole vengono pronunciate con difficoltà
- Felicità: La voce è piena e melodiosa, squillante. Il tono e il volume sono crescenti nella parte finale di ogni frase
Molte reazioni del nostro corpo sono comportamenti riflessi e quindi non volontari ma che indicano con chiarezze le emozioni e i pensieri dell’interlocutore:
Attenzione e interesse:
Queste emozioni si manfestano attraverso la postura e la schiena. Se la persona seduta davanti a noi è interessata, allora si sposterà in avanti con il busto, staccandolo dallo schienale, appoggiando magari il mento sul palmo della mano: più aumenta il suo coinvolgimento, più il suo busto risulterà eretto. Se l’interesse è veramene intenso allora si sposterà e si chinerà molto verso di voi. Ma se la schiena perde tono e l’interlocutore si rilassa vuol dire che ha perso un pò di interesse nella conversazione.
Piacere e coinvolgimento
Uno dei segnali tipici è quello di passarsi la lingua sulle labbra, un movimento riflesso prodotto dall’aumento della salivazione. Mordersi il labbro o coprire quello inferiore con quello superiore, lisciarsi le labbra con le dita, sono tutti segnali di coinvolgimento e piacere. Anche manipolare i lobi delle orecchie indica piacere (non dimentichiamo che lobi come labbra sono zone erogene), così come toccarsi i capelli e il collo. Il cuoio capelluto è ricco di vasi sanguigni e stimolarlo aumenta la produzione di endorfine, euforizzante e antidolorifico naturale.
Fastidio e repulsione
La reazione fisica più comune al fastidio consiste nel toccarsi e sfregarsi il naso. Questo è dovuto al fatto che in una situazione di fastidio o rigetto si attivano dei recettori della capsaicina, la stessa sostanza urticante contenuta nel peperoncino, che provocano una sensazione di irritazione e prurito. Gli occhi che si spostano lateralmente sono un altro segnale di disaccordo con l’interlocutore, così come giocherellare con le briciole a tavola, che diventano oggetto della nostra insofferenza. Se seduti a tavola si allontana qualcosa da se, è un modo per prendere le distanze e creare una barriera nei confronti di una persona. Un bicchiere spostato verso l’altra persona o la borsa che prima era sulla sedia e ora sulle nostre ginocchia; il busto si sposta indietro e prende distanza.
Paura e ansia
Il primo segnale e vocale, un colpo di tosse o la necessità di schiarirsi la voce. L’ansia provoca un restringimento della laringe e faringe rendendo diffficili la deglutizione e la respirazione. La muscolatura toracica si contrae rendendo ancora più difficile la respirazione che diventa veloce e corta. Prestate attenzione alle mani di chi ha paura o è in ansia, perchè tenderà, per alleviare la tensione, con una ad afferrare e stringere le dita dell’altra.
Se diventiamo un pò più esperti e attenti nell’osservazione dei dettagli e degli atteggiamenti di chi abbiamo difronte, potremo quasi leggere nel pensiero delle persone.